Il tramonto.

•14 aprile 2013 • 2 commenti

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Scrivo la parola fine.
Questo blog nato per gioco, è diventato col tempo una cronaca di me e te, dei momenti buoni e dei momenti brutti.
Ora siamo al tramonto, i giorni gocciolano lenti allargando il grande varco che ormai ci separa, e tu scivoli piano verso altri cuori ed altre braccia.
E’ una situazione che non si può risolvere, e che mai si potrà, “noi” inteso come il nostro abbraccio è una di quelle cose che resterà sempre in sospeso, la brace sepolta sotto la cenere del fuocherello che ci portavamo nel cuore non sarà mai spenta del tutto; neanche domani, nemmeno tra un anno e così via.
Resteranno i ricordi, dei tipi di abbraccio che potrei dare solo a te; dei baci che si danno una volta sola e che ho dato a te.
Lasci un segno nella mia vita, profondo ed indelebile; spero di aver fatto altrettanto.
Accettare tutto questo non sarà facile, saperti di qualcun altro non sarà facile, per molto tempo ancora.
Vorrei poterti stringere, vorrei baciarti ora, vorrei consolarti dicendoti che tutto si risolverà e che domani sarà migliore di oggi, ma sappiamo entrambi che non può essere così.
Farò un sacco di esercizio di immaginazione, ogni volta che, trovandomi in qualche situazione bella o brutta che sia, penserò a come sarebbe potuto essere se ti avessi avuta ancora qui.

Questo blog chiude, in quanto termina questo cammino fatto insieme, la cui breve cronaca è qui riportata.
Chiude con queste parole.

Io ti amo.

H.J.

Al suolo.

•4 marzo 2013 • 1 commento

Sto male.
Paralizzato da ciò che è successo. Non riesco a reagire, so che dovrei, lo voglio, ma è come se una forza mi schiacciasse al suolo.
Non voglio perderti.
Devo agire, devo farcela, voglio lasciarmi tutto questo alle spalle. Voglio dei bei giorni con te. Giornate piene di sole.
Ora ho freddo. Solo freddo.

H.J.

Gone away.

•6 gennaio 2013 • 2 commenti

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Se il calendario non recitasse: Domenica 6 Gennaio, vi direi che sembra quasi inizio Primavera. Si sta benissimo sul balcone, l’aria non è affatto fredda, il paese è silente (come al solito) e il cielo mi (ci) regala una stellata favolosa.
Un ragazzo si è tolto la vita.

Come sempre succede in queste spiacevoli occasioni tutti quanti si disperano e si interrogano sui mille perché.
“Povera famiglia”, “Sei andato in un posto migliore”, bestemmiatori frequenti si ammassano tra file di banchi di chiese fino a ieri semi-deserte.
E strette di mano e condoglianze e lacrime.

È stupido, ma mi viene in mente una scena de “Il Padrino – Parte II”, tagliando corto, Tom Hagen storico consigliere di don Vito e poi di Michael si reca in una caserma dove si trova Frankie Pentangeli, il quale sarà chiamato a testimoniare nel processo contro “la famiglia”, e parlando dei tempi andati e di Storia (Pentangeli ne è un grande appassionato) Hagen gli suggerisce di togliersi la vita per salvare l’onore e i suoi cari da morte certa.
Molti Latini illustri si sono tolti la vita, proprio per questo, evitare lo sterminio delle loro famiglie, la confisca dei loro beni e così via.
Nell’Antica Roma il suicidio era un mezzo politico. Passatemi il cinismo, il suicidio aveva senso.

Non ve ne foste accorti(basta dare un’occhiata alle “fotine” qui a destra) sono un grande appassionato di Storia e Filosofia, proprio come Pentangeli.

E il suicido mi fa saltare in mente una lettura fatta tempo fa; il “Fedone” uno dei tanti dialoghi di Platone.
Secondo Socrate, il saggio, pur desiderando staccarsi dal mondo e morire al mondo, non può fare violenza a se stesso. (ndr Socrate morirà suicida)
Questo mi manda ad una domanda, alla quale credo nessuno tra i vivi possa rispondere, forse perché esistono tante risposte quanti sono gli esseri umani; chi decide di togliersi la vita è da considerare “difettoso”, bisognoso di aiuto, oppure chi lo fa è un individuo in grado di agire in completa libertà e piena consapevolezza?

Non lo so, non lo so, forse tutte le mie chiacchiere sono inutili, forse per volersene andare via così giovani le domande da porsi sono più semplici (non per questo banali o stupide), forse certe persone andrebbero osservate in vita giorno per giorno, come pesci che sguazzano in un acquario gigantesco.
Cosa vedeva? Cosa provava?
Forse vedere i suoi amici sempre così allegri e brillanti ha cominciato a dargli la nausea, forse un amore,rimanere senza orizzonti, una realtà che consideri mediocrità, la voglia di andarsene, la voglia di cambiare, esseri cambiati e non piacersi… credo che potrei andare avanti ancora a lungo.

Forse bisogna onorare i vivi con tutte le proprie forze finché è possibile.
I morti, beh, i morti sono solamente morti da Alessandro il Grande all’ultimo dei suoi soldati, stessa polvere.

Ero partito con questi scarabocchi, per arrivare a una qualche specie di conclusione, forse una massima, forse un insegnamento, non lo so. A dirla tutta credo persino che se queste parole dovessero leggerle le persone che tra i banchi di quella chiesa c’erano o persone che certe questioni le conoscono molto meglio di me, beh credo che troverebbero tutto questo di pessimo gusto.
Da solo nella mia stanza chino e il capo e arrossisco.
Non avrebbero tutti i torti (?)

Allego canzone:

Scommetto che tu vorresti soltanto scappare.
Se vedessi veramente cosa ci sta passando per la testa.
Scometto che spianeresti la strada.
Se stesse a te decidere.
Ma non lo è!

Nessun titolo.

•24 dicembre 2012 • 1 commento

Scelte

•25 novembre 2012 • 1 commento

 

Ieri ho scelto te.

Apparenze

•10 novembre 2012 • 3 commenti

 

Quant’è difficile andare avanti se ogni cosa che fai appare sbagliata.

Alle volte nemmeno ci si sforza di capire, di cercare altri significati nelle azioni altrui.

Non sono perfetto, ma non sono nemmeno uno stronzo.

H.J.

Terrorizzato

•30 ottobre 2012 • 1 commento

Tutto va a fuoco intorno a me, ed io sono rannicchiato in un angolo.

Terrore.

Niente va come dovrebbe, niente è sotto controllo.

Ho paura, voglio solo che tutto finisca.

Chiudo gli occhi, sono terrorizzato.

H.J.

Ingranaggio

•25 ottobre 2012 • Lascia un commento

 

Ogni cosa dell’universo, anzi, l’universo stesso è fatto di ingranaggi.

Ingranaggi che non si vedono, che regolano il moto delle stelle o le nostre stesse vite.
La mia e la tua giornata sono fatte di ingranaggi, nascosti alla vista, ma lo sono.
Tutto sembra andare bene, ma ad un tratto qualcosa si rompe, una rotella fuori posto, e qualcosa va storto…qualcosa che poco prima funzionava ora non va più.
Allora si ricontrolla tutto, si revisiona, si riparte e si spera che la macchina non si inceppi più.

H.J.

Errori

•14 ottobre 2012 • Lascia un commento

 

Io commetto un sacco di errori.
Ieri ho passato un pomeriggio piangendo. Chiedendo scusa.
Davvero non so che fare.La paura mi paralizza.
Vado a nascondermi tra i ricordi dei bei momenti passati con te.
Per te desidero felicità.

Ti amo.

H.J.

Un mese

•30 settembre 2012 • 4 commenti

 

E’ un mese che non scrivo, mi sono impigrito.
O forse è che non succede un bel nulla. A parte l’amore.
Quello va, e quando non va lo si fa andare.
La amo, tantissimo, ho paura di perderla. A volte fa cose che non capisco, a volte io commetto errori gravi, ma ne sono passati di giorni da quando tutto questo ha avuto inizio.
Ora è qui, dorme, sempre grazie all’aiuto della chimica. Io no, non ci riesco, sono (s)travolto dagli eventi di oggi, dalla mia leggerezza imperdonabile, l’amore è una cosa seria, ma io non sono una persona seria, almeno cerco di esserlo in apparenza, ma dentro non mi ci sento proprio.
Non so dove vuole arrivare questo post, in realtà sto solo scrivendo quello che mi passa in testa, un pezzo per volta, è tardi (il suo respiro regolare) e non ho voglia di riordinare le idee.
Stare nell’acqua con lei.
Vorrei, vorrei, vorrei…
Un sacco di “mi dispiace”.
La gelosia, troppa, troppo poca?
Piove.

Eppure OMA.IT, e non voglio perderti per nessun motivo: nè per la chimica, nè per la chat del social network blu, nè per AT, nè per la mia stupidità.
Ora torno nel letto con te.
Per sempre, ma davvero per sempre,

il tuo eroe mascherato,

H.J.